Malessere organizzativo all’INPS: la denuncia di Confintesa FP
ROMA – “Malessere organizzativo: ci risiamo”. Con queste parole Confintesa FP rilancia l’allarme già più volte denunciato nei mesi scorsi sulle difficili condizioni operative del personale INPS, aggravate da carenze di organico, ritmi produttivi crescenti e blocchi che incidono pesantemente sul funzionamento dell’Istituto.
Gli Ispettori di Vigilanza sono sottoposti a una “spinta al cottimo” e in molte sedi si registra un incremento dei ritmi di produzione richiesto velatamente dall’Amministrazione, dimenticando però le migliaia di unità mancanti rispetto all’organico e il continuo aumento di prestazioni richieste.
Una contraddizione lampante: chiudere la Direzione del Benessere Organizzativo
Nel frattempo, mentre restano bloccate assunzioni, Fondo risorse decentrate, ferie residue e obbligo delle 40 ore di formazione, l’Amministrazione annuncia la soppressione della Direzione centrale Benessere Organizzativo, Sicurezza e Logistica.
Un paradosso, sottolinea Confintesa FP, perché proprio quella struttura aveva il compito di promuovere iniziative per il benessere fisico e psicologico dei lavoratori e il miglioramento delle condizioni di lavoro.
Contestualmente viene istituita una nuova Direzione centrale Relazioni Internazionali, che porterà a un riequilibrio del numero di dirigenti generali, con compiti di coordinamento delle prestazioni internazionali e della partecipazione agli organismi esteri.
Le richieste di Confintesa FP
Il nostro sindacato, attraverso il coordinatore nazionale Michele Di Lullo, annuncia battaglia sui punti più critici:
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40 ore di formazione e smaltimento delle ferie, da rendere compatibili con i carichi reali di lavoro;
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neutralizzazione dei blocchi di programmi e procedure, che incidono sulla misurazione della performance;
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riapertura del confronto sul lavoro a distanza, viste le difformità tra direzioni territoriali e persino tra singole agenzie;
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correttivi al sistema di valutazione, che senza modifiche sostanziali sarà nuovamente bocciato da Confintesa FP.
“L’affanno prodotto dalla corsa al posizionamento del management – conclude Di Lullo – non fa bene al personale. La valorizzazione dei lavoratori non può restare sulla carta: servono scelte coraggiose e coerenti, non riorganizzazioni di facciata”.

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