Concorso ADM: Confintesa FP diffida l’Agenzia e il Ministero della Giustizia

Confintesa Funzione Pubblica, per voce del proprio Segretario Generale Avv. Claudia Ratti, ha inviato una formale diffida all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), al Ministero della Giustizia e agli organi di vigilanza istituzionali, sollevando pesanti dubbi di legittimità sulla gestione del concorso pubblico per 40 dirigenti di seconda fascia bandito nel novembre 2021.

Il nodo centrale della contestazione riguarda la segmentazione del concorso in otto diversi profili professionali, operata dall’ADM senza il necessario supporto normativo o regolamentare. Secondo Confintesa, il concorso avrebbe violato il principio del ruolo unico dei dirigenti previsto dal Decreto Legislativo 165/2001, creando di fatto ruoli separati privi di copertura giuridica, in contrasto con le norme sulla mobilità e imparzialità amministrativa.

“Una frammentazione contra legem”, la definisce la diffida, che richiama l’art. 23 del D.Lgs. 165/2001 per ribadire che eventuali sezioni del ruolo unico devono essere istituite con atto regolamentare e non tramite una semplice determinazione dirigenziale, come avvenuto con la decisione ADM n. 6586/RU del 10 gennaio 2022.

Ma il caso non si esaurisce qui. Nel mirino finiscono anche le due convenzioni stipulate tra ADM e il Ministero della Giustizia per l’utilizzo della graduatoria ADM al fine di coprire vacanze dirigenziali all’interno dell’apparato giudiziario. Secondo il sindacato, tali accordi sarebbero viziati per derivazione: “Se il bando è nullo, decade anche la graduatoria e con essa qualsiasi accordo fondato su di essa”, si legge nel documento.

Confintesa contesta inoltre la violazione della procedura obbligatoria prevista dall’art. 34-bis del D.Lgs. 165/2001, che impone la previa verifica della disponibilità di personale già in servizio tramite interpello pubblico sul Portale Mobilità, prima di attingere da graduatorie esterne. Verifica che, a quanto risulta, non sarebbe stata effettuata.

La questione si complica alla luce del fatto che il Ministero della Giustizia ha già bandito propri concorsi per dirigenti di seconda fascia, rendendo ancora meno giustificata la scelta di ricorrere a personale selezionato da un altro ente e per profili amministrativi doganali-fiscali, anziché per le specifiche esigenze ministeriali.

Il sindacato solleva infine il tema della tutela della professionalità interna, denunciando come da anni il personale ministeriale già operante con funzioni dirigenziali resti escluso da qualsiasi procedura di riconoscimento e valorizzazione.

Confintesa ha quindi chiesto:

  • l’immediato annullamento d’ufficio del bando ADM;

  • la sospensione della graduatoria approvata;

  • la revoca delle convenzioni con il Ministero della Giustizia;

  • e l’accesso agli atti e pareri interni relativi a tutte le procedure contestate.

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Redazione
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