INPS, riorganizzazione e incentivi fermi al palo: “Così si scaricano i costi sui lavoratori”
Mentre la validazione dei dati di produttività 2024 può attendere — complice una norma che concede tempo fino a giugno — i saldi degli incentivi restano bloccati. Una situazione che Michele Di Lullo, Coordinatore Nazionale, definisce senza mezzi termini: “Nonostante tutto sia noto, chiaro e documentato, compreso persino nella Relazione sulle attività che il CIV presenterà martedì 13 maggio, la tecnostruttura continua a non erogare gli incentivi, mostrando una mancanza di coraggio rispetto alle promesse del massimo Vertice”.
Nel frattempo, si avvicina la scadenza per la pubblicazione delle graduatorie definitive dei Differenziali Stipendiali, con decorrenza dal 1° gennaio 2024. “Una data che rischia di diventare solo indicativa”, avverte Di Lullo, “mentre si continua a gestire le questioni del personale senza fornire spiegazioni, in un clima da ‘padroni delle ferriere’”.
Sul fronte della riorganizzazione, regna ancora l’incertezza. In alcune realtà territoriali (Sicilia e DCM Roma) il processo è partito, altrove si annunciano soppressioni (come per DCM Milano) e in Direzione Generale si resta nel vago. Intanto, proseguono le proroghe degli incarichi di Posizione Organizzativa — alcune fino a settembre — dopo averne modificato modalità e criteri.
I numeri ufficializzati in queste ore parlano di 514 Team (29 in DST) e 88 Elevate Professionalità (3 in DST) su una forza di circa 2.000 funzionari in Direzione Generale. Con le future riorganizzazioni, le Agenzie Complesse dovrebbero superare le 40 unità.
Alla luce di questo quadro, Di Lullo rilancia: “Visto che le responsabilità ci sono e sono evidenti, non sarà il caso almeno di triplicare le posizioni previste per la 4ª Area delle Elevate Professionalità, ferma a sole 100 unità nel vigente Fabbisogno Organico?”.
E conclude con un monito: “L’Amministrazione sta rinviando l’apertura della contrattazione integrativa per il 2025 e, così facendo, continua a scaricare il costo delle indennità per le Posizioni Organizzative sulle tasche dei lavoratori. È ora di dire basta a questa logica”.