CELEBRAZIONE NUOVO ANNO GIUDIZIARIO, UGL-INTESA ERA PRESENTE!

anno giudiziario«Riforma, informatica, impegno e collaborazione»: i quattro punti chiave in tema di miglioramento del sistema della giustizia secondo Lucio Benvegnù che ha preso la parola a nome dell’Associazione nazionale magistrati durante l’assemblea generale di ieri della Corte d’Appello di Trieste, che ha celebrato il nuovo anno giudiziario.

E a proposito di riforma e di funzionamento strutturale, uno dei temi centrali è quello della copertura della pianta organica, aspetto toccato da più relatori. Anche dal presidente uscente (ha annunciato che non si ricandida dopo due mandati, il secondo scaduto il 31 dicembre scorso: elezioni il 29 gennaio prossimo) dell’Ordine degli avvocati di Trieste, Roberto Gambel Benussi: «La nota più dolente è quella delle cancellerie. La parte amministrativa del Tribunale triestino vede una scopertura del 25%». Che vi sia nel sistema della giustizia italiana una «pesante scopertura degli organici», l’ha affermato nel corso del suo intervento di ieri anche Michela Consoli, componente del direttivo dell’Associazione dirigenti giustizia: «L’assunzione di oltre mille persone decisa dal ministro Orlando – ha continuato Consoli – tramite concorso (mobilità da altre amministrazioni pubbliche, ndr) non risolverà definitivamente i problemi». Tutt’altro che tenero pure Alberto Di Cicco, coordinatore regionale giustizia di Ugl – Intesa Fvg: «È stata perpetrata l’ennesima ingiustizia verso il personale amministrativo degli uffici giudiziari, con la pubblicazione del bando per la mobilità di 1.031 unità di personale proveniente da altri ministeri con varie riqualificazioni già ottenute e spesso con stipendi più alti, dipendenti che pur non conoscendo il lavoro giudiziario andranno ad occupare posti a cui legittimamente aspirano i dipendenti interni».

E «la carenza di organico» riguarda anche i magistrati: in tutto il Paese «supera le mille unità, con gravi problemi in particolare nella copertura degli uffici periferici», è stato il messaggio inviato nella prima fase della cerimonia da Claudio Maria Galoppi, in rappresentanza del Consiglio superiore della magistratura. (m.u.)

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Redazione
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