Confintesa FP: “L’INPS ignora le regole, ispettori trattati come anelli deboli”
ROMA – La vicenda che arriva dal Piemonte rischia di diventare un caso nazionale. Un gruppo di ispettori di vigilanza ha segnalato alle organizzazioni sindacali nazionali di aver ricevuto comunicazioni dai toni perentori e minacciosi: l’apporto “non sufficiente” al raggiungimento degli obiettivi, senza però alcun riferimento a parametri di valutazione formalizzati. Una scelta che apre un nuovo fronte nelle relazioni sindacali con l’INPS e mette in evidenza criticità che potrebbero coinvolgere anche altre sedi sul territorio.
Secondo quanto riportato dagli ispettori, l’Amministrazione stabilisce obiettivi annuali – anche in materia di vigilanza – senza alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori, salvo poi modificarli in corso d’anno. Una prassi che genera incertezza e mina la trasparenza delle procedure di valutazione della performance.
Organici ridotti e concorsi insufficienti
Nonostante la vigilanza sia tornata sotto il diretto controllo dell’Istituto, la sua autonomia resta fragile. Il concorso autorizzato per soli 355 ispettori non è sufficiente a colmare il fabbisogno: oggi sono 739 i funzionari in servizio, circa la metà rispetto ai numeri precedenti al “ruolo a esaurimento”. Inoltre, mancano ancora chiarezza e trasparenza sulle procedure interne di mobilità e cambio famiglia professionale.
Welfare e risorse mancanti
Gli ispettori contestano anche la gestione delle risorse economiche generate dalle attività di controllo. La legge finanziaria 2024 prevedeva infatti che parte delle somme riscosse in via definitiva venissero destinate al welfare aziendale. Ma mancano all’appello sia il decreto attuativo che definisca la quota da destinare, sia l’importo di 1,5 milioni di euro annui già previsto dalla norma.
Indennità e condizioni di lavoro
Il Contratto integrativo 2025 ha incrementato le indennità per alcuni profili specialistici, ma non per gli ispettori, che pure svolgono compiti delicati anche di polizia giudiziaria. Rimane inoltre l’incumulabilità con la posizione organizzativa e restano irrisolte le questioni legate ai rimborsi per le missioni.
L’OPI e il nuovo modello professionale
In parallelo, l’Amministrazione ha presentato alle OO.SS. il nuovo modello di gestione e reclutamento del personale, basato su fabbisogni prioritari ed emergenti e su profili professionali per competenze, organizzati nelle quattro aree (Operatori, Assistenti, Funzionari e Quarta Area). Confintesa FP ha accolto con favore la convocazione dell’O.P.I., ma ribadisce la contrarietà all’unificazione nella famiglia PECS di professionalità molto diverse, come i Consulenti di protezione sociale e gli Analisti di processo.
Le richieste di Confintesa FP
Il Coordinatore nazionale INPS di Confintesa FP, Michele Di Lullo, sottolinea la necessità di risposte chiare su temi fondamentali: le 40 ore di formazione, il diritto alle ferie e le procedure per i passaggi in deroga ex art. 19 CCNL. “Non possiamo accettare che gli ispettori siano trattati come anelli deboli della catena – afferma Di Lullo – servono regole certe, organici adeguati e il rispetto del ruolo che garantisce legalità e trasparenza nei rapporti di lavoro”.
INPS: MATRIGNA ANCHE CON GLI ISPETTORI DI VIGILANZA
OPI: FABBISOGNI PRIORITARI, EMERGENTI E PROFILI PROFESSIONALI PER COMPETENZE

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