Lettera integrale al Presidente Conte di Confintesa (1)

Roma 10 Marzo 2020

 

Prof. Avv. Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
ROMA

Signor Presidente del Consiglio,

come ha detto Lei, citando una celebre frase di Winston Churchill, stiamo attraversando l’ora più buia della nostra Storia moderna. Proprio per questo c’è bisogno della massima coesione non solo tra le forze politiche di maggioranza e opposizione ma è necessario che anche le forze sociali, tutte e indistintamente, si facciano carico del grave momento che stiamo attraversando non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quello economico e sociale.

Questo non è il momento delle polemiche, che probabilmente arriveranno alla fine di questo triste periodo, ma della condivisione e della responsabilità delle scelte che il Governo italiano da Lei presieduto sta ponendo in essere.

Nello specifico ci riferiamo al DPCM da Lei firmato il 9 marzo dove viene estesa la cosiddetta zona rossa su tutto il territorio nazionale.

Non possiamo che condividere, in quanto suggerita dalla comunità scientifica, tale disposizione ma riteniamo che in quanto rappresentanti dei lavoratori sia del Pubblico Impiego che del settore privato, tale disposizione per essere realmente efficace deve essere accompagnata da ulteriori provvedimenti che siano coerenti con il Suo appello agli Italiani “state a casa”.

Signor Presidente, non è possibile invitare i nostri concittadini a stare chiusi in casa ed uscire solo per comprovati e seri motivi, chiudere i locali pubblici alle 18, vietare, giustamente, assembramenti e poi lasciare aperti gli uffici pubblici con il rischio che il contagio possa ulteriormente diffondersi.

La salute è una priorità e lo Stato deve farsi carico, sia nel pubblico che nel privato, di evitare che il Covid-19 si diffonda ulteriormente. Si faccia uno screening dei servizi essenziali che non possono essere interrotti e si agisca di conseguenza.

Le amministrazioni pubbliche devono, quindi, uniformarsi e chiudere tutti gli uffici pubblici garantendo esclusivamente i servizi pubblici essenziali, mediante la costituzione dei presidi con il personale a rotazione, riconoscendo a tutti gli altri dipendenti che l’assenza sia disciplinata dall’articolo 19, comma 3, del Decreto-Legge 2 marzo 2020, n.9.

Non possiamo più accettare che il personale ispettivo continui, in un momento di emergenza sanitaria, ad effettuare le verifiche, non possiamo accettare che si mandi un funzionario dell’agenzia delle entrate a svolgere l’attività ordinaria di accertamento verifica riscossione, non possiamo accettare che il personale giudiziario svolga il proprio dovere nelle cancellerie a fronte di personale di magistratura che lavora da remoto, non possiamo accettare che gli uffici immigrazione siano ancora aperti e mettano a rischio la salute del personale del Ministero dell’Interno e gli esempi potrebbero continuare numerosi.

E’ inammissibile che i dirigenti pubblici invitino il personale a consumare ferie e permessi personali per sopperire alle lacune del legislatore e nel contempo il Governo intimi a tutti … “restate a casa”.

Inoltre, Signor Presidente, Le chiediamo di convocare quanto prima un tavolo tecnico per affrontare lo stesso problema nel settore privato in quanto non possono esistere due pesi e due misure tra i lavoratori italiani e l’onere di quanto previsto dal DPCM da Lei emanato non può essere sostenuto solo dalle imprese.

A tale tavolo tecnico La preghiamo di convocare, per avere il massimo della condivisione, tutte le sigle sindacali maggiormente rappresentative nel Pubblico Impego e nel settore privato oltre che le Associazioni datoriali.

Questo non è il momento delle, inutili e dannose, discriminazioni che fanno parte di una logica politica purtroppo troppe volte posta in essere.

Il Covid-19 non guarda a tessere sindacali o di partito ed è quindi Suo dovere dare l’esempio e chiamare i rappresentanti di tutti i lavoratori per trovare soluzioni il più possibile condivise.

Signor Presidente, abbiamo davanti un nemico che non conosciamo e dobbiamo combatterlo tutti insieme, come Lei giustamente sta dicendo da giorni.

Dia seguito alla nostra richiesta, lo faccia per coerenza con quanto sta affermando da giorni interi, uscendo da una poco chiara applicazione di un DPCM che, nella sostanza, condividiamo ma che se non trova una forma applicativa uniforme rischia di essere inefficace.

Nella speranza che quanto sopra possa essere da Lei preso nella dovuta considerazione, rimaniamo a disposizione per ogni eventuale azione a tutela della salute dei lavoratori italiani e La salutiamo cordialmente.

 

 

Francesco Prudenzano 
(Segretario Generale Confintesa)

 

Claudia Ratti
(Segretario Generale Confintesa F.P.)

                                                                                             

                                                         

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