LA LUNGA ATTESA DELLA SPENDING REVIEW

Ormai siamo tutti curiosi di sapere i numeri degli esuberi per ogni Amministrazione, che verranno resi noti solo a fine ottobre.
Le previsioni oscillano da qualcosa che si risolverà con una bolla di sapone a una diffusa mobilità coatta per migliaia di dipendenti.
La cosa più difficile, per chi cerca di fare al meglio l’attività sindacale, è constatare che la gran parte dei colleghi tende a sposare la prima ipotesi, con la convinzione che non sia possibile che lo Stato licenzi, trasferisca, o riduca gli stipendi già bassi ai propri dipendenti.

E così, se qualche sindacalista cerca di mettere in guardia sui pericoli imminenti che stiamo correndo, se si cerca di organizzare una difesa preventiva per quello che sta per arrivare, chi ascolta pensa solamente che sia un modo per gettare del panico e gestire l’allarme sociale che si va generando, insomma un modo per farsi pubblicità.

Tra non molto tempo vedremo quali delle ipotesi era più vicina alla realtà. E vedremo che ruolo avrà il sindacato in questo frangente.

Da parte nostra pensiamo che questa cd “spending” sia solo la prima di molte, che la crisi economica peggiorerà, specie dopo che la Grecia e la Spagna entreranno in una spirale di recessione e tagli, perché dopo loro ci siamo noi.

E su questo scenario, pensiamo che il sindacato non solo abbia un ruolo importate, ma sia l’unica via per gestire in modo meno traumatico possibile gli interventi che si susseguiranno nel tempo. Perché una associazione di uomini non solo può essere più efficace del singolo lasciato solo con se stesso, ma è anche più forte della somma dei singoli componenti.

E quanto questo sindacato potrà essere forte dipende da ognuno di noi, perché se è vero che l’unione fa la forza è altrettanto vero il contrario, ovvero che “E’ la forza che fa l’unione”.

E per essere forti occorre smettere di pensare che la soluzione venga da altri, sia merito di altri o deve essere un onere di altri. Occorre pensare che tutto può e deve iniziare da noi, che si può migliorare la situazione solo iniziando ad essere protagonisti con idee e azioni utili per se e per gli altri.

E, a questo proposito, mi piace ricordare, ad un anno dalla morte, la frase di Steve Jobs “Siate affamati, siate folli!” .

 Segretario Generale
Francesco Prudenzano

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Redazione
Segreteria

10 Risposte a “LA LUNGA ATTESA DELLA SPENDING REVIEW

  • Lucilla Barbalarga
    12 anni fa

    Chiedo solo una cosa: dove erano i sindacati, TUTTI, quando hanno cominciato a massacrarci, quando hanno permesso le “fasce” per i dipendenti del Gabinetto e Sottosegretari, quando non hanno insistito per equipararci ai colleghi dell’eur, quando, da ultimo (ma non solo, purtroppo)hanno aiutato l’amministrazione a privarci del FUA?
    Lucilla Barbalarga

  • Giorgio
    12 anni fa

    Spending Review tagli x chi usufruisce della legge 104 per genitori mentre le autoblu non si toccano. Ma di questo non si parla o si da notizia nemmeno dai sindacati con la S maiuscola

  • Sono Fiero di essere un dipendente pubblico, come me tutti i dipendenti pubblici non sono fannulloni, mentre la dirigenza politicizzata clientelare quelli si che sono dei fannulloni, incapaci di gestire ed essere dei veri leaser della P.A. lo vediamo come gestiscono la cosa pubblica, similare ai politici che hanno smarrito la strada del servizio ai cittadini. A fronte di tutto ciò, soffro tanto per le continue scorrerie del Governo Monti, incapace di applicare il principio democratico dell’ equità solidale per una giustizia sociale. Come risposta, dovremmo nei fine settimana riempire le piazze e protestare, ma con un programma certo alternativo a quello di Monti. Uno dei punti principali che Monti non risponde è quello di cambiare il sistema fiscale sostituendolo con quello americano, sarebbero garantiti nelle casse dello Stato 30 miiardi di euro ogni anno, grazie ai cittadini contribuenti che ogni anno scaricano dalla propria dichiarazione dei redditi tutti gli scontrini e fatture, risparmiando uomini e mezzi della Guardia di Finanza. Il secondo punto è quello di realizzare una seria lotta all’ evasione fiscale, almeno nel primo anno 80 miliardi di euro, con questi soldi, abbassare le tasse, investire sulle aziende e assumere personale. Non capisco perchè il Governo Monti non risponde a questi due quesiti, Qualcuno potrebbe rispondermi?

    • mario virili
      12 anni fa

      Il problema evasione fiscale è come la questione meridionale: entrambe non possono essere risolte con proclami o con interventi che hanno l’effetto dei pannolini caldi.
      E’ necessario un cambiamento di cultura, di mentalità. Non bastano i semplici spot televisi a convincere il contribuente a contribuire.
      La necessità e l’importanza della contribuzione deve essere sentita dal cittadino come un dovere etico e morale e non come sottrazione di personali disponibilità economiche.
      La società tutta dovrebbe convergere all’attivazione del senso civico alla contribuzione.
      Spesse volte quando vogliamo sottolineare l’efficienza di un sistema prendiamo come riferimento i paesi del Nord.
      Paragoni che a mio avviso non possono essere fatti, semplicemente perchè il senso civico dell’italiano è completamente diverso da quello dello svedese. Anzi, voglio essere più drastico: l’italiano non ha senso civico.
      Faccio un semplice esempio : le leggi in Italia non potranno mai essere semplici finchè la genialità approfittatrice dell’italiano non smetterà di approfittarne.
      L’italiano della sua furberia ne fa un vanto, quasi una ragione di vita e non smette di comportarsi in questo modo neanche quando ricopre posizioni di responsabilità.
      Le cronache degli ultimi giorni lo confermano.
      Facci caso, ormai nel lessico comune si parla di ” LOTTA “” all’evasione fiscale: nella lotta si vuole vincere non convincere l’avversario.
      Lo strategia dei controlli serrati serve ma non risolve il problema.
      Bisogna invece educare il contribuente all’assolvimento degli obblighi tributari mediante l’adempimento spontaneo e totale.
      Come altrettanto è posto a carico dello Stato l’impegno a spogliarsi di quel ” sentimento di diffidenza” che fino ad oggi ha contraddistinto il rapporto con i contribuenti.
      Pura follia? in altri Paesi moderni questo già avviene.

    • aieie
      12 anni fa

      Spending review sui dipendenti pubblici? Tutto risolto

      Roma – La corte Costituzionale ha bocciato il cosiddetto “contributo di solidarietà”, introdotto nel 2011 per i dipendenti pubblici che guadagnano più di 90mila euro: secondo la Consulta, il decreto 78 del 2010 è «illegittimo» nella parte in cui riduce del 5%, sino al 31 dicembre del 2013, la retribuzione dei singoli dipendenti tra 90mila e 150mila euro e del 10% la parte eccedente i 150mila euro.

      A sollevare le pregiudiziali di costituzionalità erano stati i Tar di undici Regioni: Campania, Piemonte, Sicilia, Abruzzo, Veneto, Umbria, Sardegna, Liguria, Calabria, Emilia Romagna e Lombardia.

      Ritenuta «incostituzionale» anche la parte del decreto che cancella l’erogazione degli acconti per gli anni 2011, 2012 e 2013 e il conguaglio del triennio 2010-2012: «Nel caso di specie, i ricordati limiti tracciati dalla giurisprudenza di questa Corte risultano irragionevolmente oltrepassati», si legge nella sentenza.

      La corte Costituzionale è intervenuta anche sui tagli sulla retribuzione dei magistrati previsti dal decreto legge sulla manovra economica 2011-2012 dichiarando anche questi «incostituzionali».

  • Sicuramente è auspicabile una movimentazione collettiva affinché questi cialtroni politicanti possano finalmente capire che la classe impiegatizia nella P.A. non è composta solo da “pecoroni”,ma la vera volontà di cambiamento dobbiamo esercitarla al momento del voto nelle prossime elezioni affinché si possa cambiare veramente!! largo ai giovani ma non di destra, non di sinistra non di centro, quelli sono già “infetti”.

  • Caro Jusuf,
    il sindacato con la “S” maiuscola esisterebbe anche, ma fino a che molte sigle scendono a aptti personali e personalistici nelle “stanze dei bottoni”, anche le altre sigle saranno “sotto scopa”.

  • Mara
    12 anni fa

    Bisogna innanzitutto constatare che quello che questo governo è riuscito a fare è a spese dei dipendenti statali e privati e dei pensionati, mentre non riesce a fare delle leggi efficaci contro la corruzione e a varare una riforma elettorale perchè ostaggio dei partiti. Anche gli scioperi si sono dimostrati inefficaci, forse perchè promossi con poca convinzione: in questo modo i nostri sacrifici saranno oltre che onerosi anche inutili… che altro dire?

  • Jusuf
    12 anni fa

    Egregi Signori,
    bando alle ciance….diciamo invece la vera verita’.
    Indubbiamente il popolo italiano e’ in una fase d’inspiegabile di non belligeranza, di assuefatezza, di menefreghismo, volto solo a rincorrere e aggiudicarsi tutti i maggiori simboli dell’apparenza (telefonino, tatuaggi, vari piercings ect. ect.) e ancora poco affamato per ribellarsi allo schifo dilagante, ma e’ pur inconfutabile che non esiste un sindacato ccon la S maiuscola, come fu Solidarnosc, incline a scendere a patti, con tanto carisma, dirompente e non proclamatore di scioperi solo per il venerdi’………..Ho forse scritto cose inesatte?

    • Mark
      12 anni fa

      Il problema, infatti, non è quello di criticare le manovre dell’attuale governo o di insistere su cose che oramai sono ovvie e sotto gli occhi di tutti e ci riguardano da vicino, ma di creare una forza di opposizione VERA. E’ ora che il Sindacato si compatti per trovare risposte concrete all’attacco evidente al pubblico impiego. E’ ora di finirla di proclamare scioperi e non pensare invece ad un compattamento delle forze sindacali.