PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Il giorno 18 novembre 2010 presso la Sala Consiglio della Direzione Generale dell’INPDAP in Roma, sita in Via Ballarin 42, i Vertici dell’Inpdap hanno incontrato l’Ugl-Intesa Funzione Pubblica insieme alle altre OO.SS. per affrontare i vari aspetti legati alla previdenza complementare del pubblico impiego. Tale riunione  ha avuto lo scopo di illustrare alle OO.SS. presenti le iniziative di informazione e di sensibilizzazione a favore dei dipendenti iscritti all’INPDAP.

L’aspetto normativo e le diverse riforme che si sono susseguite hanno prodotto una riduzione della pensione in rapporto agli ultimi stipendi, ma hanno anche modificato il sistema di calcolo da retributivo a contributivo, creando di fatto un cambiamento di prospettiva, non solo nel modo del calcolo della pensione, ma anche nella maniera di concepire la stessa. Infatti,  sulla contribuzione versata il calcolo è effettuato tenendo conto dell’intero arco della vita lavorativa, dei tassi di crescita della ricchezza nazionale ed, in ultimo, della speranza di vita al momento del pensionamento (quindi una significativa riduzione della pensione obbligatoria dall’80% a circa il 60%). Tale nuova situazione “costringe” il dipendente ad aderire ad una prestazione aggiuntiva a quella obbligatoria trasformando la previdenza integrativa in previdenza complementare.

 Mentre per le pensioni retributive il calcolo della pensione era garantito, per le pensioni contributive è possibile solo effettuare delle stime, soggette ad aggiornamento periodico, per conoscere l’importo che ogni dipendente si attende dalla pensione.

 Tale situazione  si prospetta più pesante per i giovani che su tali temi devono essere sensibilizzati al fine comprendere l’importanza che riveste la previdenza complementare, importanza che dovrebbe essere, a nostro avviso, già insegnata ai  giovani fin dalla frequentazione delle scuole medie di secondo grado. La stessa Unione Europea ha dei progetti per diffondere la conoscenza della previdenza nelle scuole.

 Dobbiamo prendere atto, quindi, dell’aspetto normativo europeo che impone una capillare informazione, uno stretto coinvolgimento tra Enti, una partecipazione attiva sia delle OO.SS., dei Patronati affinché i fondi pensione integrativi Perseo ( che interessa il personale in servizio presso le regioni, presso il servizio sanitario nazionale, presso le autonomie locali) e Sirio ( fondo per il personale delle amministrazioni statali diverse dalla scuola e degli enti pubblici non economici) possano essere conosciuti, al fine di  sapere consapevolmente di quanto tali fondi possono integrare il reddito che sarà garantito dalla pensione pubblica.

 E’ con senso di responsabilità che stiamo cercando di fornire il nostro contributo affinché tale iniziativa, tendente a raggiungere e interessare  i circa 3.500.000 lavoratori iscritti, riesca nel suo obiettivo che è quello di coinvolgere i dipendenti consentendo l’avvio e l’operatività dei due fondi pensione. Detto auspicio potrebbe essere frenato sia dalla situazione economica generale sia dal fatto che i dipendenti del Pubblico Impiego sono stati oggetto in questi ultimi anni di provvedimenti  Governativi che ne hanno fortemente danneggiato il reddito.

 Infatti, alla crisi fiscale si è aggiunto in questi ultimi tempi il taglio dei Fondi di Ente destinati al personale dipendente, la decurtazione dei giorni di malattia, il blocco dei contratti: tutti aspetti che gravano sulla “ricchezza” individuale di ogni dipendente, con un segnale di progressivo impoverimento della popolazione attiva e del sistema produttivo. A tale situazione  si somma la sfiducia e la poca conoscenza della materia. L’INPDAP, attraverso il CIV, in questo ambito ha pubblicato dei Rapporti sulla Previdenza Complementare e ne ha in cantiere uno di prossima pubblicazione.

L’obiettivo della previdenza complementare, come auspicato, va raggiunto e, per risolvere i nodi esistenti,  invitiamo Governo ed Amministrazione ad attuare un provvedimento che detassi tutta la parte accessoria degli stipendi del personale del Pubblico Impiego. Tale accorgimento consentirebbe un incremento stipendiale tale da garantire una maggiore tranquillità economica e quindi la possibilità di aderire ai fondi per la pensione complementare.

Paola SARACENI                                                Francesco PRUDENZANO

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