GLI SPRECHI IN “CASA BRUNETTA”

 Al contrario di quanto il Ministro Brunetta pretende ed ottiene, anche in modo coatto da noi, le sue iniziative, anche se non funzionano, pretende che vadano avanti. La Civit (Commissione indipendente per la valutazione e la trasparenza e l’integralità delle amministrazioni pubbliche), prosegue il suo percorso, senza portare a casa dei giustificati risultati, anche a fronte di un costo di ben 8 milioni di euro l’anno!

Non solo, addirittura due membri della suddetta Commissione, hanno dato le loro dimissioni, per l’inutilità che questo organismo, tanto voluto dal ministro Renato Brunetta racchiude in sé!

Si parla tanto di tirare le briglie alla spesa pubblica, quando poi uno spreco di 8 milioni di euro l’anno, non interessa a nessuno! Risulta ancor più strano, che nell’ambito dei controlli verso la pubblica amministrazione, una commissione esiste già ed è il Comitato tecnico scientifico per il coordinamento in materia di valutazione e controllo strategico delle amministrazioni dello Stato, che per i contribuenti ha un costo di “soli” 60 mila euro l’anno!

Senza considerare, che gli stipendi dei fortunati appartenenti a questa Civit, una vera e propria “isola felice” nella pubblica amministrazione, non risultino proprio da fame! Circa 50 mila euro l’anno alle professionalità più basse, fino ad arrivare ai 180 mila euro, che vanno a finire nelle tasche del presidente!

Viceversa, all’opinione pubblica continuano a diffondere informazioni dove lo spauracchio per gli sprechi dei soldi dei contribuenti sono sempre “i soliti” dipendenti pubblici!

VERGOGNA! 

L’UGL INTESA FUNZIONE PUBBLICA ORGANIZZA PRESIDI DAVANTI AI LUOGHI DI LAVORO IN TUTTA ITALIA !

Paola Saraceni                                                Francesco Prudenzano
347.0662930

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Redazione
Segreteria

Una Risposta a “GLI SPRECHI IN “CASA BRUNETTA”

  • Da autorevoli personaggi del mondo politico (vedi Casini)ed economico (vedi Confindustria) si moltiplicani gli appelli perché il Governo (questo o un altro non importa) attuino quelle che sono definite “misure necessaarie ed impopolari”.
    Io penso che prima di arrivare a tali misure, ammesso che siano proprio necessarie, si possa e si debba intervenire, una buona volta, sugli sprechi degli apparati pubblici e sull’evasione fiscale.
    Cominciamo ad abolire gli enti inutili ed i privilegi dei politici, esaminiamo uno per uno tutti gli apparati pubblici allargati (dallo Stato centrale all’ultimo degli enti economici e territoriali) ed eliminiamo tutto ciò che non serve ma che costa (auto blu, commissioni, consulenze, doppi o tripli incarichi a chi già riceve ricchi emolumenti, ecc.).
    Dopo, ma solo dopo, qualcuno potrà proporre misure impopolari.