IN ISTAT I RUP CADONO DAL PERO

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Mentre i vertici dell’Istituto continuano a lodare il processo di modernizzazione davanti alla Nazione e alle Istituzioni, il personale viene lasciato sempre più in balìa di sé stesso. Una contrattazione sul salario accessorio che non riesce a vedere la luce, un processo di mobilità che vede il trasferimento di quasi la metà del personale, un percorso di modernizzazione che fino ad ora ha solamente abolito le unità operative (UU.OO.) a favore delle linee di attività, peccato che da nessuna parte è scritto chi fa cosa, al momento ci è dato sapere informalmente solo i nominativi dei coordinatori di tali linee.

In tutto questo caos l’Istat deve continuare a funzionare, si devono acquistare software, hardware e servizi, si fanno lavori di ammodernamento e messa in sicurezza delle sedi…. Per fare tutto ciò bisogna espletare delle gare pubbliche. Il procedimento amministrativo che sta dietro all’espletamento di una gara, non è una cosa semplice con l’aggiunta di un nuovo codice degli appalti farraginoso se non addirittura fumoso! Come presupposto per l’attivazione di una gara pubblica è necessaria l’individuazione e la nomina formale di un Responsabile Unico del Procedimento (RUP), unico per tutte le fasi della gara, quali la progettazione, l’affidamento, e l’esecuzione. Tale incarico, richiede specifica formazione nel settore e costante aggiornamento, in quanto il RUP ha numerose responsabilità di carattere civile e penale. In passato, il suddetto ruolo era ricoperto dal personale amministrativo dell’Istituto, già in numero esiguo e solamente in parte formato, con il rischio di pregiudicare il mancato rispetto il principio della rotazione degli incarichi previsto dalla Legge n. 190/2012 sull’anticorruzione. L’incarico non prevedeva alcun tipo di indennizzo, in più l’Istituto non ha mai previsto adeguate forme di copertura assicurativa per lo svolgimento dell’incarico che, fra l’altro, non poteva essere rifiutato dal soggetto nominato.

Con l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti (D.Lgs. n. 50/2016), è stato previsto l’istituzione di un fondo al fine di riconoscere un indennizzo alla figura del RUP e del Direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC) anche per le forniture ed i servizi e non solo per i lavori pubblici come accadeva in passato! Ultimamente la prassi adottata dall’Istituto e quella di formalizzare l’incarico e comunicarlo all’interessato senza previa informazione e dichiarazione di assenza di conflitto d’interessi, contrariamente a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di anticorruzione.

Federazione Intesa Funzione Pubblica, esorta l’Amministrazione ad istituire il fondo previsto dall’articolo 113 del D.Lgs. n. 50/2016 ed a disciplinare le modalità di riconoscimento dell’indennizzo mediante la disposizione di uno specifico regolamento interno. Si chiede la formalizzazione di un team stabile di collaboratori amministravi in possesso della specifica professionalità, a supporto delle attività che dovranno essere svolte dal RUP e dal DEC, con la previsione che anche il team possa accedere alla ripartizione del fondo.

Diffidiamo l’Amministrazione alla nomina formale dei RUP senza aver prima costituito il fondo, il regolamento ed il team di supporto.
Per chi si dovesse sentire danneggiato dalla nomina coatta a RUP/DEC, Federazione Intesa FP mette a disposizione il suo supporto legale.

Federazione Intesa F.P Istat
Lodovici Franco

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Redazione
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