Speriamo che l’Istat non diventi una seconda Bagnoli Futura!!

istat (il logo)Venerdì 8 Luglio nel tardo pomeriggio viene pubblicata sulla intranet dell’Istat la deliberazione n. 92/DGEN del 08/07/2016 della Direzione Generale, con la quale si approva il Piano di Mobilità 2016-2018.

Stranamente il piano di mobilità viene deliberato il giorno dopo l’uscita di un interessante articolo del quotidiano “Il Mattino” riguardante un precedente incarico ricoperto dal nostro attuale Direttore Generale presso la Bagnoli Futura S.P.A.

Di seguito uno stralcio dell’articolo del “Il Mattino” del 7 Luglio 2016:

A sorpresa, tra i crediti non ammessi figurano anche le spettanze di Tommaso Antonucci, ex direttore generale della Società di trasformazione urbana, nominato nel 2012, in piena era de Magistris, come successore di Mario Hubler. Ad Antonucci, ora direttore generale dell’Istat, che aveva presentato richiesta per 189.520,11 euro, la curatela ha ritenuto di non riconoscere nulla. Il Collegio dei curatori, è scritto nelle motivazioni, «esprime parere contrario all’ammissione, eccependo l’inadempimento del ricorrente rispetto alle prestazioni oggetto delle ragioni creditorie sottese alla domanda, in ragione delle responsabilità che si faranno valere in sede separata, con particolare, e non esclusivo, riguardo alla partecipazione del ricorrente nel procrastinare l’emersione dello stato della crisi e all’aver preso parte al compimento di atti contrari ai principi di sana e prudente amministrazione». Sulla base di queste ragioni, il Tribunale fallimentare «rigetta la domanda». Respinta anche la richiesta di 79.893,13 euro avanzata dalla società Deloitte & Touche spa. Il Collegio, «alla luce degli accertamenti» esprime parere contrario, per «l’inadempimento del ricorrente rispetto alle prestazioni oggetto delle ragioni creditorie sottese alla domanda, avendo riscontrato che l’istante, società di revisione contabile, ha certificato numerosi bilanci della fallita società, nonostante gli stessi fossero viziati da rilevanti irregolarità ed errori anche di valutazione e rappresentazione».

A nulla sono servite le accese proteste delle RSU, dei Lavoratori e dei Sindacati, la Direzione Generale ha proseguito spedita, deliberando in pochissimi giorni il Piano di Mobilità, modificando lievemente, ma lasciandolo intatto nella sostanza e nei numeri, in modo da poter sostenere la rivisitazione dopo il passaggio ai Sindacati, alle RSU, ed al Consiglio.

Tutte le richieste sono state completamente disattese, anzi si è trovato il modo di rendere ancora più criptica e farraginosa la procedura di mobilità interna.

Come abbiamo già fatto notare, nello specifico, in seguito ai trasferimenti dei servizi informatici ITB e ITC a via Tuscolana, e della Direzione centrale affari amministrativi (DCAA) a viale Liegi, e più in generale, nello spostamento di oltre il 50% del personale dell’Istat, si verificheranno serie carenze di competenze specifiche e frammentazione dei servizi, infatti, non tutto il personale potrà essere spostato in quanto molti giustamente tutelati, usufruiscono di legge 104/92, benefici per cure parentali. A nostro giudizio, i dirigenti sindacali da tutelare dovrebbero essere solo coloro che hanno reali incarichi dirigenziali a livello provinciale, regionale, nazionale, nelle rispettive organizzazioni effettuando una ricognizione temporale non troppo vicina alla data di presentazione del Piano di Mobilità, in quanto riteniamo che un rappresentante sindacale non debba godere di diritti speciali, ma piuttosto provvedere alla tutela dei propri iscritti e di tutti i lavoratori.

L’Amministrazione intende sostituire il personale che per anni ha lavorato in settori specifici con competenze di alto profilo. Vorremo capire come uno sviluppatore informatico possa diventare in un giorno, un sistemista o addirittura andare a lavorare in ragioneria, al personale, o perché no, gestire gare d’appalto! Oppure spostare un collega amministrativo alla gestione dei sistemi informatici, gli esempi potrebbero essere infiniti…

Lo spostamento di un dipendente dopo aver sostenuto un colloquio strutturato, equivale a mandare a lavorare il povero malcapitato

sull’isola che non c’è….

Ad oggi l’Amministrazione non ha reso noto come intende procedere sul piano logistico allo spostamento di tante persone e tante suppellettili, forse basta utilizzare appieno il contratto di facchinaggio con circa pochi addetti ed un camioncino…. BUONA FORTUNA!

Se si procede su questa strada, la frammentazione dei servizi, la dequalificazione delle professionalità, e l’umiliazione

del personale saranno INEVITABILI!!!!

Questa Amministrazione si preannuncia un FALLIMENTO TOTALE, che l’Istat non merita dopo 90 anni di onorato servizio alla Nazione, come, peraltro, tante volte elogiata dal Presidente G. Alleva.

Federazione Intesa FP esorta tutto il personale, e gli organi competenti presenti in Istituto (Consiglio, Collegio dei Revisori dei Conti, Responsabile Anticorruzione) a valutare attentamente tutti gli aspetti, economici, logistici, amministrativi, e di pertinenza del Responsabile Anticorruzione, riguardanti l’adozione del il Piano di Mobilità 2016-2018.

Roma il 18/07/2016

Federazione Intesa Funzione Pubblica

Lodovici Franco

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Redazione
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