Richiesta di rinnovo contrattuale

Prot. 266 richiesta a Conte e Dadone
ALL.1 Prot. 87 PRESIDENTE CONSIGLIO PER BUONI PASTO
ALL.2 LETTERA AL MINISTRO DADONE
ALL.3 PIATTAFORMA UNITARIA

 

Roma, 18 novembre ’20 prot. 266
allegati n.3

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Giuseppe Conte

Al Sig. Ministro per la Pubblica Amministrazione
Fabiana Dadone

OGGETTO: rinnovo contrattuale per dipendenti del Pubblico Impiego

Confintesa FP ha espresso la propria posizione fin da aprile, all’inizio di questa terribile emergenza pandemica, in una lettera (che alleghiamo) nella quale scrivevamo: “nell’attuale, grave crisi sanitaria che il nostro Paese sta affrontando, emerge, netta, la consapevolezza che lo stipendio è una certezza che consente al popolo dei dipendenti pubblici di dare il proprio contributo “semplicemente lavorando da casa”, salvo quelli, e sono molti, impegnati in prima linea anche al di fuori del comparto sanitario”.

Sempre Confintesa FP ha definito “ridicole e fuor di luogo (…) le rivendicazioni per riconoscere il buono pasto per chi lavora in smart working al cospetto dell’attuale crisi sanitaria che è solo una prima fase, dalla quale ci si augura di poter uscire quanto prima, alla quale seguirà altra fase, stavolta sociale ed economica, in cui le fasce più deboli avranno difficoltà a ripartire” evitando di attribuirci il ruolo del Sindacalista quale difensore dei livelli retributivi a tutti i costi dei dipendenti pubblici perché siamo consapevoli, e siamo stati fin dall’inizio facile Cassandra, che esistono categorie molto più svantaggiate che rischiano il collasso.

Confintesa FP aveva richiesto che le economie di spesa derivanti dal risparmio dei buoni pasto conseguenti allo smart working venissero destinate per la difesa delle categorie più deboli, implementando ad esempio, i fondi per la Cassa Integrazione, per i bonus in favore delle categorie disagiate o, ancora, per il consolidamento delle strutture sanitarie.

Non siamo stati presi in considerazione ma siamo abituati a non demordere e a non lasciarci intimorire dai silenzi e dall’indifferenza dei governanti e, quindi, vogliamo spendere qualche altra parola.

Riteniamo di non essere facilmente smentiti quando affermiamo che i lavoratori pubblici hanno dato fin dal primo momento di questa terribile emergenza sanitaria il proprio contributo per consentire al Paese di essere operativo ed efficiente, garantendo tutti i servizi che era stato possibile remotizzare, mettendo a disposizione della comunità i propri beni (PC, utenze telefoniche, internet, ecc..) ed il proprio tempo spesso ben al di là di quello che prevede l’orario di lavoro, pur nella “comodità” delle mura domestiche. Non a caso Confintesa FP ha chiesto di riconoscere ai lavoratori un “rimborso forfettario” per le spese che si sostengono lavorando da remoto.

Quello che la becera stampa definisce la “possibilità dei dipendenti pubblici di lavorare comodamente dal divano di casa” occorre riportarlo nel giusto e corretto ambito perché non si considera che, nella stragrande maggioranza delle volte, le mura domestiche non sono tanto ampie da consentire a tutta la famiglia di lavorare comodamente in casa, che non si possiedono i PC per sé, per i coniuge e per i figli che si devono collegare per seguire le lezioni da remoto e che la convivenza per tutto il nucleo familiare non è sempre quella della pubblicità del “Mulino Bianco”!

Vogliamo ricordare che i dipendenti pubblici hanno (e continuano ad averne) grosse difficoltà ad avere accesso al lavoro agile, nonostante le dichiarazioni a mezzo stampa del Ministro Dadone e che buona parte di loro hanno voglia di migliorarsi e di essere valutati realmente, nulla di più ma neanche nulla di meno. Siamo consapevoli che questa fase di emergenza non consente una serena valutazione e che esistono altre priorità sanitarie ed economiche ma siamo tutti anelli della stessa catena e non si deve sottovalutare il ruolo che i dipendenti svolgono e le potenzialità di aiuto e di crescita che possono offrire.

Se è vero che è “nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità“  vogliamo rilanciare un’iniziativa che, per quanto unica nel panorama sindacale, è passata in sordina.

I sette sindacati maggiormente rappresentativi del Comparto Funzioni Centrali, superando diffidenze, divisioni ed attriti, hanno lavorato per mesi su una piattaforma condivisa che hanno sottoposto all’attenzione del Ministro Dadone con l’obiettivo dichiarato di migliorare il funzionamento della Pubblica Amministrazione e il livello e la qualità dei servizi pubblici per cittadini ed imprese chiedendo di “intervenire con modifiche normative, ulteriori cambiamenti organizzativi, adeguati investimenti, anche di carattere politico, culturale e sociale in grado di valorizzare il ruolo che i dipendenti pubblici svolgono nell’adempimento delle proprie funzioni al servizio del Paese, recuperando il rispetto dei cittadini utenti e la fiducia nei confronti del lavoro pubblico. Il necessario ricambio generazionale impone inoltre di non disperdere competenze acquisite ed esperienze maturate all’interno delle amministrazioni”. Siamo stati ignorati come se una proposta unitaria di tutti i sindacati rappresentativi sia un fenomeno comune, invece è stata la prima volta in assoluto!

I lavoratori pubblici intendono rilanciare il lavoro e l’immagine del dipendente pubblico, non con scioperi, non con stati di agitazione che, in questo momento, sono uno schiaffo a chi è in grave difficoltà, ma offrendo la possibilità di rendersi utili per il miglioramento dei servizi che offre la Pubblica Amministrazione, possibile solo attraverso un nuovo Contratto Collettivo che faccia da volano per la necessaria ripartenza.

Il CCNL è scaduto il 31/12/2018, è indispensabile che il Governo manifesti concretamente la volontà di rinnovarlo perché rinnovo non vuol dire banalmente solo “aumenti economici” (ricordiamo che i dipendenti pubblici hanno avuto il contratto bloccato dal 2010 al 2018 e che gli aumenti sono stati ridicoli) ma vuol dire, riorganizzare un sistema arcaico riconoscendo (questo sì economicamente) il merito e uscendo dall’appiattimento.

Restiamo a disposizione per qualsiasi approfondimento.

Cordiali saluti

Segretario Generale
(Claudia Ratti) 

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