I risparmi dei buoni pasto vadano alle fasce più deboli

Prot. 87 richiesta al Presidente Consiglio Conte BUONI PASTO

Al Presidente del Consiglio dei ministri

Prof. Giuseppe Conte

 

Al Sig. Ministro per la Pubblica Amministrazione

Fabiana Dadone

OGGETTO: Buoni pasto per dipendenti del Comparto Funzioni Centrali in smart working

Nell’ attuale, grave crisi sanitaria che il nostro Paese sta affrontando, emerge, netta, la consapevolezza che lo stipendio è una certezza che consente al popolo dei dipendenti pubblici di dare il proprio contributo “semplicemente lavorando da casa”, salvo quelli, e sono molti, impegnati in prima linea anche al di fuori del comparto sanitario.

In questi giorni le pur note rivendicazioni per i mancati rinnovi contrattuali e per gli aumenti, ridicoli, che vengono riconosciuti ai dipendenti del Comparto Funzioni Centrali, le rivendicazioni per riconoscere il buono pasto per chi lavora in smart working, diventano ridicole e fuor di luogo al cospetto dell’attuale crisi sanitaria che è solo una prima fase, dalla quale ci si augura di poter uscire quanto prima, alla quale seguirà altra fase, stavolta sociale ed economica, in cui le fasce più deboli avranno difficoltà a ripartire.

Attribuendoci un ruolo ben diverso dalla difesa dei “diritti a tutti i costi” a favore dei nostri iscritti e ritenendo doveroso dare contributi concreti riteniamo, come Confintesa Funzione Pubblica, di poter esprimere la voce dei tanti dipendenti pubblici e richiedere che le economie di spesa derivanti dal risparmio dei buoni pasto conseguenti allo smart working siano destinate ad attività sociali a difesa delle categorie più deboli, implementando ad esempio, i fondi per la Cassa Integrazione, per i bonus in favore delle categorie disagiate o, ancora, per il consolidamento delle strutture sanitarie.

Si resta a disposizione per ogni ulteriore contributo e chiarimento.

Cordiali saluti

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

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Claudia Ratti

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