BUONI PASTO ELETTRONICI “ufficio complicazione affari semplici”

La nostra Federazione è stata diffidata dalla Repas a rettificare le (presunte) false informazioni circa le grosse difficoltà per la spendibilità dei nuovi buoni pasto.

Abbiamo infatti affermato che “i ticket elettronici sono “accettati” da pochi esercenti perché sono in pochi gli esercenti che si sono dotati dell’apposito “pos” in grado di leggerli”. Ed ancora … “che non si sa per quale misterioso motivo gli esercenti presso i quali sono spendibili i buoni pasto elettronici (così come da apposito elenco consultabile per territorio, presente sul sito di riferimento dei buoni pasto) diminuiscono vertiginosamente mentre si “scende” l’Italia da nord a sud, quasi che la spendibilità del  buono pasto in talune province del sud diventa più che una chimera e se prima il dipendente pubblico pareva trovarsi in tasca “carta straccia”, oggi con la tanto agognata card elettronica vive una situazione non dissimile”.

Vogliamo specificare qualcosa che è (o dovrebbe esserlo) già noto a tutti i dipendenti pubblici, destinatari dei nostri comunicati, ovvero che le forniture sono divise in lotti corrispondenti alle diverse Regioni, per l’ultima fornitura la ripartizione è la seguente:

lotto 1 Lombardia DAY RISTOSERVICE SPA
lotto 2 Piemonte, Valle d’Aosta Prevista per giugno 2019
lotto 3 Veneto EDENRED ITALIA SRL
lotto 4 Friuli VG; Trentino AA DAY RISTOSERVICE SPA
lotto 5 Liguria SODEXO S.R.L.
lotto 6 Toscana Prevista per giugno 2019
lotto 7 Emilia-Romagna DAY RISTOSERVICE SPA
lotto 8 Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Sardegna REPAS LUNCH COUPON S.R.L.
lotto 9 Campania REPAS LUNCH COUPON S.R.L.
lotto 10 Puglia, Basilicata SODEXO S.R.L.
lotto 11 Calabria SODEXO S.R.L.
lotto 12 Sicilia SODEXO S.R.L.

Le segnalazioni che abbiamo ricevuto, per vie brevi, di grosse difficoltà e/o impossibilità a spendere i buoni pasto elettronici riguardano i lotti dal n.8 al n.12 ovvero tutto il centro sud, ad eccezione, a dire il vero, della Capitale.

Tuttavia, poiché ci si chiede di essere più precisi, alleghiamo i moduli per i reclami e chiediamo ai nostri attenti (ed arrabbiati) colleghi, di compilarli e di restituirceli a info@confintesafp.it in modo che le nostre parole siano confermate da formale documentazione.

Resta sempre ferma la nostra idea: il valore dei buoni pasto deve essere inserito (e liquidato) in busta paga e non deve essere imponibile, ovvero, deve essere esente da tasse.

Il motivo? Perché la diffusione dei buoni pasto genera un giro di affari ingiustificato rispetto al valore del buono pasto, creando un lavoro inutile per le amministrazioni ed un onere inutile per il lavoratore che deve spenderli.

Tutto questo, in gergo, si chiama “ufficio complicazioni affari semplici”, invece noi di Confintesa vorremmo ottenere il miglior risultato al minor prezzo, per tutti.

“I problemi generano problemi, e la mancanza di metodo nel risolverli apertamente genera più problemi” Crosby Philip

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

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Redazione
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