Rassegna stampa “Sì alla sostituzione del badge con le impronte dei dipendenti statali, no alla caccia alle streghe del ministro Buongiorno”

Ratti (Confintesa FP): Sì alla sostituzione del badge con le impronte dei dipendenti statali, no alla caccia alle streghe del ministro Buongiorno

(AGENPARL) – Roma, 25 giugno 2018 – “Siamo favorevoli alla rilevazione delle presenze del personale attraverso le impronte digitali paventate dal Ministro Bongiorno purchè siano pienamente rispettate le norme sulla privacy” lo dichiara Claudia Ratti Segretario Generale di Federazione Confintesa FP. “Nulla di strano se consideriamo che nelle sedi della nostra Federazione da molti anni le presenze, anche dei dirigenti sindacali, ed in primis del Segretario Generale, sono rilevate con le impronte digitali. È un sistema prima di tutto pratico considerando che non si può dimenticare a casa un dito ma si può dimenticare il budge. Quello che è inaccettabile – continua la Ratti – è la generalizzazione di un sistema attuato “dai furbetti” che rappresentano un’esigua minoranza dei dipendenti pubblici che, nella stragrande maggioranza, svolgono la loro attività lavorativa con diligenza e senso del dovere. L’obiettivo che si deve porre il governo – rileva la Ratti – è il pieno riconoscimento del merito dei tantissimi lavoratori onesti che spesso sono schiacciati verso il basso, che troppo spesso non vedono riconosciute le proprie competenze, che non sono incentivati in alcun modo. Siamo per una valutazione seria ed oggettiva, per un sistema premiale funzionante. Vogliamo il pieno rispetto delle regole e dei tempi da parte di tutti, a partire dalla dirigenza che deve dare l’esempio. Siamo ancora in attesa – conclude la Ratti – della convocazione da parte dell’ARAN della Commissione paritetica per l’ordinamento professionale i cui lavori si sarebbero dovuti concludere entro maggio. Ci auguriamo che il Ministro Bongiorno, in luogo di un’inutile caccia alle streghe, possa rimettere ordine e restituire ai dipendenti pubblici l’orgoglio di appartenenza”.

Impronte digitali ai dipendenti pubblici: è un coro di “sì” per la Bongiorno di Giovanni Trotta

“Condividiamo quanto dichiarato dal ministro Bongiorno in merito all’esito disastroso della riforma del Corpo Forestale e concordiamo sulla necessità di semplificare norme e procedure della pubblica amministrazione per ottimizzare i servizi resi ai cittadini e per combattere la corruzione”. E’ quanto dichiara Davide Velardi, segretario confederale Cisal con delega al pubblico impiego, dopo la discesa in campo di Giulia Bongiorno per una più efficiente macchina amministrativa. “Il rapido cambio di passo preannunciato dal nuovo ministro della Funzione Pubblica – spiega Velardi – è indispensabile per affrontare efficacemente i tanti problemi che, dopo il recente sblocco dei contratti, attanagliano l’amministrazione: la mancanza di turn-over e il conseguente innalzamento dell’età media dei lavoratori, il precariato, la carenza di formazione, l’imminente scadenza dei contratti appena definiti e l’apertura della nuova tornata contrattuale”.
”Tutte questioni ben più concrete – precisa – delle ispezioni a campione e delle rilevazioni biometriche minacciate contro i furbetti del cartellino, per quanto mediaticamente meno eccitanti, ma solo se l’approccio resta superficiale. Soprattutto – conclude Velardi – risulta più che mai necessario definire un piano strategico di riforma strutturale della pubblica amministrazione condiviso con le parti sociali, che contribuisca a separare l’ambito politico da quello amministrativo”. Gli fa eco Forza Italia: ”Bene la Bongiorno sulle impronte digitali per i dipendenti pubblici. Su questo tema la scorsa legislatura ho presentato una proposta di legge che sono riuscita a portare sino alla commissione Lavoro, salvo poi vedermela bloccare dal Pd. Riprenda pure il ministro Bongiorno la mia proposta di legge e la faccia propria. Noi siamo pronti a votarla”. Così in una nota Laura Ravetto, deputata di Forza Italia. Leggermente diversa l’opinione di Confintesa: “Siamo favorevoli alla rilevazione delle presenze del personale attraverso le impronte digitali paventate dal ministro Bongiorno purché siano pienamente rispettate le norme sulla privacy”; lo dichiara Claudia Ratti Segretario generale di Federazione Confintesa FP. “Nulla di strano se consideriamo che nelle sedi della nostra Federazione da molti anni le presenze, anche dei dirigenti sindacali, ed in primis del Segretario Generale, sono rilevate con le impronte digitali. È un sistema prima di tutto pratico considerando che non si può dimenticare a casa un dito ma si può dimenticare il budge.
Quello che è inaccettabile – continua la Ratti – è la generalizzazione di un sistema attuato “dai furbetti” che rappresentano un’esigua minoranza dei dipendenti pubblici che, nella stragrande maggioranza, svolgono la loro attività lavorativa con diligenza e senso del dovere. L’obiettivo che si deve porre il governo – rileva la Ratti – è il pieno riconoscimento del merito dei tantissimi lavoratori onesti che spesso sono schiacciati verso il basso, che troppo spesso non vedono riconosciute le proprie competenze, che non sono incentivati in alcun modo. Siamo per una valutazione seria ed oggettiva, per un sistema premiale funzionante. Vogliamo il pieno rispetto delle regole e dei tempi da parte di tutti, a partire dalla dirigenza che deve dare l’esempio. Siamo ancora in attesa – conclude la Ratti – della convocazione da parte dell’Aran della Commissione paritetica per l’ordinamento professionale i cui lavori si sarebbero dovuti concludere entro maggio.
Ci auguriamo che il ministro Bongiorno, in luogo di un’inutile caccia alle streghe, possa rimettere ordine e restituire ai dipendenti pubblici l’orgoglio di appartenenza”. E oggi il ministro Bongiorno ha chiarito: “Non ci sarà una riforma della Pa che avrà il mio nome. Credo sarebbe velleitaria e che sarebbe scavalcata da qualcosa di più veloce, che è la riforma della digitalizzazione”. Lo dice il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, nel suo intervento all’Internet Day 2018. “Cosa deve fare allora il ministro della Pa? Deve accompagnare questo processo di digitalizzazione – prosegue il ministro – che dovrà essere ragionevole, aiutando anche chi non ce la fa, che includa tutti e che sia credibile sui tempi. Io voglio dare un programma con questi tre principi. Idee e persone ci sono, ci vuole impegno, come governo dobbiamo puntare su questo. E ci vuole intelligenza per capire che i tempi non sono immediati”, conclude il ministro.

http://www.secoloditalia.it/2018/06/impronte-digitali-ai-dipendenti-pubblici-e-un-coro-di-si-per-la-bongiorno/

 

 

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Claudia Ratti

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